giovedì 27 marzo 2014

Là. Nella Galassia Cuore.

Fuori è tornato freddo.
Ufficio, 13.26. Ho finito la solita insalata con tonno e olive.
Che poi le olive non mi piacciono e puntualmente rimangono sul fondo del piatto.

Ho un cardigan a cuori oggi. E il mio amato anello a cuore.
Sono un pò a cuore ultimamente. 
Ho amori sparsi ovunque: la salsa tzatziki, il blu cina, i cappelli, le gonne a pieghe, Lenny Kravitz, il vodka-tonic...

Mi piace pensare che esista la Galassia Cuore, dove si ritrovano quelli come me.
Quelli che parlano con le canzoni, che si emozionano con le parole, che vivono di pancia.
Quelli che effettivamente si rendono conto se una cosa è  sbagliata, ma alle cose sbagliate non sanno dire no e si attaccano a loro come solo alle cose sbagliate ci si può attaccare.
Con testardaggine e passione.

Che poi sarebbe molto più intelligente e sicuro stare nella Galassia Testa.
Dove la logica, l'Io razionale, l'assoluto dominio delle situazioni la fanno da padroni.
Dove 1+1  fa 2 e non 3.
Dove gli schemi e i metodi stabiliti sanno prevalere.

Sarà che io non ho schemi. Ma forse io nella Galassia Cuore ci resto.
Forse io nella Galassia Cuore ci sono proprio nata e lì voglio rimanere.
Forse per sempre. 
 



 
 

lunedì 17 marzo 2014

Strade troppo strette e dritte per chi vuol cambiare rotta oppure sdraiarsi un pò.
















Conosco persone che riescono a farsi bastare le cose.
Che sanno riconoscere i propri errori e sanno imparare la lezione.
Conosco persone che sono nate in un paese di 5000 anime e non hanno bisogno di scappare continuamente.
Conosco persone che sono nate risolte, perfette, senza dubbi... che sanno sempre che cosa fare, quale decisione prendere e come vestirsi.
Che sanno cosa vogliono fare nella vita e che a 5 anni già sapevano cosa avrebbero fatto da "grandi".

Io no.
E a volte (leggi molto spesso) mi sento un'aliena. Una straniera alla frontiera senza visto.

Io che ogni giorno cambierei lavoro/rossetto/smalto/città.
Io che non imparo mai e tutte le volte mi chiedo se sono io a cercarmele o se è il solito destino a mettermi in mezzo a cose impossibili.
Io che alla sera mi metto sulla sedia i vestiti per il giorno dopo, per dormire quei venti minuti in più.
Ma che poi alla mattina non metto mai e così è tutto da rifare. Con venti minuti in meno.
Io che soffro sulla tastiera 8 (otto) ore.
Io che ho bisogno di stimoli continui, di sfide, di obbiettivi, di qualcosa o qualcuno per cui lottare veramente.
Io che ho bisogno di distruggere per riassemblare .
Perché le cose semplici e alla portata di tutti non fanno per me.
E lo so che questa sarà la mia condanna.

Io che sono irrisolta, come sempre.
Ma che sono anche sanguigna, come mi ha detto "qualcuno".
E io, in quel sanguigna, mi ritrovo parecchio.  E mi piace pure.

Io che " se trovi uno come te vi tirate i coltelli".

Sto pensando a come vestirmi domani. Ma tanto so che alle otto meno dieci cambierò idea.