martedì 21 aprile 2015

Due punto zero.

Riflettevo ieri sera su una cosa.

Sempre più spesso sento parlare persone che hanno tentato l'apertura di attività commerciali (prettamente di stampo eno-gastronomico, ma non solo) e che ne lamentano i risultati: chi non chiude arranca a fine mese e, quando va bene, copre le spese.
Riflettevo e sono arrivata alla conclusione  che tutto non sia solo ed esclusivamente colpa della tanto famigerata "crisi" alla quale spesso ci si aggrappa come scusa.
Non sto dicendo che non ci sia ma si tratta di un termine molto inflazionato di cui spesso si abusa per cercare di camuffare un insuccesso personale. 

Attribuisco lo scarso successo soprattutto a un motivo: la totale mancanza di originalità.
A questo aggiungo anche l'incapacità nella gestione dei social che, al giorno d'oggi, dovrebbero diventare il pane quotidiano per qualunque persona che intenda intraprendere un'esperienza di questo tipo.
La conoscenza, la diffusione, la comunicazione oggi avviene digitalmente.
I social costituiscono oggi la piattaforma principale sulla quale poter costruire un serio progetto di marketing e comunicazione.
Voi stessi, che state leggendo, non avete davanti una rivista, un giornale o un volantino: siete davanti ad un monitor, oppure state maneggiando un tablet o uno smartphone.
Pensiamo a quante persone contattiamo giornalmente con mail, whatsapp, sms e social.
E pensiamo a quante ne incontriamo fisicamente e salutiamo personalmente.
Nella stragrande maggioranza dei casi il rapporto sarà circa di 10 a 1. 

Viviamo nell'era 2.0
Tutto o quasi è fruibile: dal pranzo thai all'aperitivo vegan.
Tutto è raggiungibile, possibile e praticamente immediato.

Sciocco è chiedersi perchè il solito bar/ristorante (per fare un esempio) non funziona: perchè è uno fra una miriade e  non propone nulla di nuovo.

Non basta più soddisfare l'esigenza primaria ma bisogna proporre alternative allettanti in grado di incuriosire i consumatori adeguando l'offerta alla domanda.
L'originalità della proposta, la capacità di offrire quello che gli altri non offrono e la novità in termini di idee  sono elementi necessari senza i quali difficilmente si può decretare il successo.

Non più una tavola calda/fredda per offrire panini o insalatone in pausa pranzo ma un locale di design, curato nel dettaglio in grado di offrire zuppe, centrifugati vegani e  prodotti biologici.

Non più il bar per viandanti con arredamento accozzato,  ma una cornetteria specializzata in croissant, magari con l 'utilizzo di farine per persone intolleranti e una selezione particolare di miscele di caffè.

Non più un salone per parrucchieri ma un locale per la cura della persona a 360° che possa offrire servizi diversi, prodotti selezionati, cure per la persona e trattamenti da SPA.

Solo per dirne alcuni e per fare i primi esempi che mi sono venuti in mente anche sulla base di quello che cerco io e vedo attorno a me nella quotidianità.

La mia non vuole essere una critica ma uno spunto di riflessione e rappresenta la mia discutibilissima opinione sull'argomento.
Non ho studiato marketing ma credo che l'essere consumatore/frequentatore/cliente sia molto spesso la chiave per conoscere meglio  a quali esigenze  e a quali leggi di mercato debba rispondere un'attività per poter sancire il risultato.
Un risultato due punto zero, of course.